Come siamo arrivati a questo
È emergenza emigrazione in Nicaragua, dove sono già oltre 20mila i cittadini in esodo verso il Costa Rica e dove il 15% delle persone intervistate dal programma alimentare delle Nazioni Unite dichiara di avere piani concreti per lasciare la propria casa. Ma per capire come siamo arrivati a questo punto dobbiamo fare un passo indietro.
Il Nicaragua ha l’ignominiosa nomea di essere la seconda nazione più povera delle Americhe, oltre ad avere il secondo più alto livello di denutrizione. Dopo una recessione di due anni causata dalla crisi del 2018, il paese ha subito ulteriori colpi da:
- La contrazione dell’economia e la conseguente perdita di posti di lavoro durante la pandemia di COVID-19
- La distruzione portata da due grandi uragani nel 2020
- La persistente siccità: anni consecutivi di condizioni meteorologiche irregolari hanno interrotto la produzione di mais e fagioli, alla base dell’alimentazione di una popolazione che per oltre il 70% è impiegata nell’agricoltura.
La fame in Nicaragua è quasi quadruplicata negli ultimi due anni, e oggi colpisce 8 milioni di persone. La popolazione affronta questa situazione estrema ricorrendo a prestiti, vendendo i pochi beni a disposizione o condividendo cibo con le altre famiglie.
Una delle zone più critiche, maggiormente colpite dai disastri ambientali, è il cosiddetto Corridoio secco che si estende dal paese fino al Guatemala.
Il temuto collasso dell’economia (la Banca centrale del Nicaragua ha smesso di pubblicare i suoi rapporti quotidiani), se la situazione non dovesse migliorare, ha spinto il governo a tagliare settori chiave del bilancio nazionale, tra cui sanità e istruzione.
L’accesso al servizio sanitario è limitato ora ad una piccola percentuale della popolazione, e particolarmente penalizzati risultano gli abitanti delle zone rurali.
Con case e fattorie distrutte, scorte di cibo in esaurimento, opportunità di lavoro in calo e impossibilità di ricevere cure mediche appare adesso più chiaro il motivo che ha portato la migrazione transfrontaliera a livelli osservati solo durante la Guerra dei Contra degli anni ’80.